Camminavo senza meta nel percorso non segnato dalla mia mente. Ero alla ricerca di calma e pace ma, più camminavo più mi rendevo conto di stare fermo. L’ansia cresceva e iniziai a correre rendendo sempre più sfocato ciò che avevo intorno e più aumentavo la velocità più la mia percezione svaniva nel nulla come se stesse evaporando. Non sentivo più il calore, il vento, le persone. Superavo ogni cosa con superficialità senza osservare senza capire, non mi serviva volevo solo raggiungere la mia calma, la mia pace. Andavo così veloce che iniziai ad invecchiare senza accorgermi del tempo trascorso e delle energie sprecate senza raggiungere la meta scelta da bambino. Il mio corpo ormai disintegrato iniziò a cedere e agli sgoccioli della mia esistenza cadde a terra con lo sguardo rivolto alle stelle. Quei puntini luminosi mi trasmettevano pace e tranquillità mi davano la sensazione che tutto fosse infinito e che la mia morte era solo piccolo dettaglio rispetto alla vastità dell’universo. Mi resi conto che avevo corso tutta la vita e quello che cercavo era sempre stato fermo sopra di me. Chiusi gli occhi ed iniziai a vivere.
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